EROGAZIONE MENSILE DEL RATEO DI TFR:
IL PARERE CONTRARIO DELL’I.N.L.
L’ispettorato nazionale del lavoro si è pronunciato in merito alla legittimità della prassi di anticipazione mensile del TFR in busta paga.
Tale prassi, particolarmente diffusa nel lavoro a tempo determinato e stagionale, si traduce di fatto nell’erogazione mensile del rateo TFR configurandosi come una mera integrazione retributiva.
Ciò comporta che la somma corrisposta deve essere assoggettata a contribuzione previdenziale ed inoltre il datore di lavoro è tenuto a ripetere l’accantonamento del TFR da liquidare alla cessazione del rapporto di lavoro.
Perché non è ammesso il pagamento mensile del rateo di TFR?
L’Ispettorato sottolinea che un’erogazione mensile andrebbe a snaturare la funzione del TFR, che è quella di fornire un sostegno economico al lavoratore al termine del rapporto di lavoro.
Trasformare il TFR in una forma di retribuzione corrente significa alterare la sua natura giuridica e fiscale.
Non è quindi possibile erogare mensilmente in busta paga la quota di TFR maturata, nemmeno con l’accordo del lavoratore.
Se si decide di erogarlo al lavoratore è necessario trasformare quel rateo in una componente della retribuzione ordinaria, con tutte le relative conseguenze in termini di:
obblighi contributivi;
imposizione fiscale;
disciplina del rapporto di lavoro.
Come Studio Palmitessa abbiamo dato incaricato ai nostri legali di approfondire l’argomento e nello specifico di esprimere un giudizio sulla costituzionalità del parere dell’Ispettorato.
Restiamo a vostra disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

